Presidio per il blocco degli sfratti sotto l’assesorato all’urbanistica di Reggio Emilia

REGGIO EMILIA 2010: 80 SFRATTI A SETTIMANA!

Nella nostra città, Reggio Emilia, gli sfratti per morosità hanno raggiunto un numero impressionante: dai 50 agli 80 ogni settimana.

La crisi si fa sentire, tante persone non lavorano più o lavorano troppo poco e a condizioni contrattuali assurde che non permettono di sostenere le spese necessarie a mantenere un tetto sulla testa, spese che, lo ricordiamo, arrivano anche a superare la metà dello stipendio mensile percepito e non sono mai inferiori al 30% di questo.

Quando lo stipendio c’è, quindi, tocca spenderne buona parte solo per garantirsi una casa… ma quando, come in questo momento, per molti non c’è?

In questi momenti succede che gli sfratti toccano le cifre sopraccitate e che centinaia di persone si trovano senza casa, con in più il paradosso di trovarsi in una città dove l’investimento sul mattone ha superato ogni limite di decenza, dove ci sono più case che abitanti, dove il territorio comune ha pagato un prezzo esorbitante alla speculazione e alla rendita.

Il collettivo sottotetto denuncia da quattro anni l’emergenza abitativa in città ma solo da un anno a questa parte
l’amministrazione comunale comincia ad ammettere che un’emergenza c’è trattandola però come una calamità naturale, come fosse qualcosa di incontrastabile. Per grazia ricevuta, facendocelo vivere come un favore che ci fanno, ogni tanto
escono sui giornali pubblicizzando qualche tampone inutile o qualche soluzione improbabile.

Di pura pubblicità, appunto, si tratta, come gli articoli entusiasti usciti qualche mese fa in merito ad un fantomatico blocco degli
sfratti. La verità è che nessuno sfratto fino ad oggi è stato bloccato tramite il tanto decantato accordo raggiunto con le associazioni dei proprietari di casa. L’iter per ottenere la sospensione della procedura di sfratto prevede che il
proprietario di casa faccia la richiesta al tribunale, per ottenere in cambio un risarcimento minimo che non conviene a nessuno. Risultato: gli sfratti continuano ad essere eseguiti e soluzioni alternative non ne esistono. I servizi sociali non sono attrezzati per questo e tutte le altre strutture pubbliche nemmeno.

Gli unici che potrebbero agire, investiti dalla legge, sono gli amministratori ed il sindaco in primis, sindaco che preferisce usare i suoi poteri per sfornare ordinanze inutili e dannose come il divieto di manifestare nei fine settimana mentre continua ad ignorare la sua possibilità di requisire le case sfitte o di bloccare seriamente, con ORDINANZA, l’esecuzione degli sfratti.

Venerdì 26 marzo, a Cadè, una famiglia con tre bambini piccoli sarà buttata fuori di casa, da una casa di un multiproprietario, senza nessuna soluzione proposta. Nella stessa palazzina, dello stesso proprietario, altre due famiglie hanno ricevuto la notifica di sfratto. Questo è quello che succede quando la pubblicità non corrisponde alla realtà.

Oggi siamo qui proprio per questo: per chiedere conto all’assessore Ugo Ferrari, che ha la delega alla casa, e, tramite lui, a tutti gli amministratori partendo dall’assessore Matteo Sassi e dal sindaco Graziano Del Rio, della pubblicità che si sono fatti tramite l’annuncio del blocco degli sftatti e che nella realtà non esiste. Siamo qui per dirgli che non siamo tutti stupidi, non tutti ci facciamo fregare e che abbiamo capito come lavora questa gente che si ricorda di noi sfrattati e senza casa solo quando deve rifarsi la faccia con parole vuote.

Venerdì 26 marzo noi saremo a Cadè per impedire l’esecuzione dello sfratto perché non abbiamo intenzione di uscire dalle nostre case come non abbiamo intenzione di farci espellere dalla città che ci ha usato per produrre ricchezza e che ora cerca di disfarsi di noi perché non le serviamo più.

Noi gli sfratti li blocchiamo. L’amministrazione e gli assessori Ferrari e Sassi non possono dire lo stesso.

BLOCCO DEGLI
SFRATTI PER TUTTI!

BASTA SPECULARE
SULLE NOSTRE VITE E SUL TERRITORIO COMUNE!

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