Mercoledì 27 agosto 2008 Corteo funebre per la morte dell’edilizia pubblica

L’edilizia pubblica non riposa in pace

Siamo qui oggi per celebrare il funerale di 11 appartamenti popolari che alle ore 12 presso la sala rossa del Comune saranno venduti all’asta.

Il Comune, tramite l’assessore Gina Pedroni, specializzata in patate bollenti, ha spesso accusato il collettivo sottotetto di rubare le case popolari a chi è in graduatoria da anni, sapendo benissimo che in realtà le case autoassegnate da anni erano
vuote e che vuote sarebbero rimaste fino al 2011, data prevista per l’abbattimento “di riqualificazione”. L’asta di oggi è l’esempio eclatante che chi ruba patrimonio pubblico ai cittadini è un manipolo di amministratori senza scrupoli.

Come in una brutta favola la bacchetta magica dell’amministrazione ridurrà a 80 i 216 appartamenti popolari del Compagnoni. E come se non bastasse, gli eroi della storia oggi ne venderanno altri 11 cedendo un bene pubblico alla speculazione dei privati palazzinari.

Pare che l’unico scopo dei nostri eroi della legalità sia quello di fare cassa. E intanto gli affitti aumentano, le case popolari spariscono e il cappio dei mutui sulla casa si stringe al collo di migliaia di famiglie.

Il tutto condito da dichiarazioni contraddittorie e paradossali. Ci dicono che vendono ai privati appartamenti pubblici per finanziare la costruzione di altri appartamenti pubblici. Sfugge la logica tremontiana dei loro calcoli.

Il Collettivo risponde all’amministrazione con la denuncia e l’autoassegnazione di 2 appartamenti, uno dei quali messo all’asta oggi, per restituire alla collettività una piccola parte di quello che ci tolgono tutti i giorni. Non ce ne andremo finchè il Comune non restituirà al pubblico ciò che con i soldi pubblici è stato costruito.


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