SABATO 29 MARZO ORE 17 ALLA GABELLA DI VIA ROMA

 MA LE CASE NON SONO FATTE PER ESSERE ABITATE?

Girando per questa città si ha come l’impressione che qualcuno, qualche aliena soggettività, stia colonizzando il territorio . E’ come se ci fossero marziani con sperma di cemento che stanno inseminando la nostra terra per farle partorire figli con infissi di pregio. Riprendendo i Partigiani Urbani si potrebbe parlare di “invasione degli ultracorpi”, riferendosi alle centinaia di gru che ogni giorno vediamo apparire in ogni luogo.

In questo contesto, tralasciando la non secondaria questione ambientale, non dovrebbe esistere la preoccupazione “casa” intesa come possibilità di avere un tetto certo sulla testa. Essendo minimamente pragmatici verrebbe da pensare che se non esiste più un metro libero non occupato da costruzioni edilizie, peraltro con destinazione d’uso abitativa, allora non dovrebbero neanche esistere persone senza casa. Viene da porsi la domanda: “ma le case non sono fatte per essere abitate?” La risposta è scontata nel fantastico mondo dei diritti e del divieto di speculazione, ma non lo è nel nostro: le case rimangono vuote, i prezzi continuano a salire.

Un’altra considerazione che dovrebbe essere scontata è che se si posano milioni di metri cubi di cemento , una parte sicuramente sarà edilizia pubblica, case fatte per rispondere alla necessità abitativa di tutti i cittadini che, senza dover dare giustificazione alcuna, non possono accedere al mercato privato o, comunque aggiungeremmo (consapevoli di trovare poco appoggio) , non possono esservi obbligati per un bene necessario come l’abitazione. Anche in questo caso abbiamo la dimostrazione che le considerazioni logiche non trovano cittadinanza a Reggio Emilia perchè le case pubbliche vengono abbattute o vendute e, genialità , si comincia a parlare di edilizia convenzionata e affitti calmierati , relegando a queste categorie il nuovo concetto di “edilizia sociale”, che di sociale ha solo l’impatto negativo.

Andiamo a vedere perchè:

1- non si tratta di edilizia pubblica, la proprietà è privata.

2-la costruzione di alloggi che saranno convenzionati a tempo o l’abbassamento della quota affitto per le famiglie vedono l’impiego di denaro pubblico che sarà a fondo perduto, visto che non prevederà un aumento del patrimonio edilizio comune.

3- Gli interventi in questione, a causa anche della loro irrisorietà, non incideranno sul prezzo degli affitti ma anzi, contribuiranno a mantenerli stabili sulle medie vergognosamente alte che caratterizzano la nostra città.

4- Gli alloggi convenzionati a tempo verranno costruiti con una deroga del 5% in più rispetto al piano regolatore che già è un prg da collasso ambientale.

5-Le false soluzioni di questo tipo sono funzionali solo alle logiche di accumulazione e speculazione , ma non propongono nessuna soluzione seria, sensata e a lungo termine per l’emergenza abitativa che stiamo vivendo e che, da previsioni ormai universalmente accettate, non farà che peggiorare.

 

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