IL BENE COMUNE è IN VENDITA!

LUNEDì 11 FEBBRAIO SOTTO IL PALAZZO DEL COMUNE
BANCHETTO DEL COLLETTIVO SOTTOTETTO
ESPOSTI I BENI COMUNI IN VENDITA 
 
 
 

I diritti che tradizionalmente
sono stati proprietà comune vengono espropriati attraverso la
privatizzazione. La privatizzazione dell’acqua impone che la si paghi a
chi se ne è appropriato, e ora ne è proprietario o gestore, mentre
tutti dovrebbero avere accesso a questo bene comune. Quando i settori
pubblici, come la scuola o la sanità, si vedono sottratti i
finanziamenti pubblici, sempre più persone devono rivolgersi al settore
privato. E anche in questo caso qualcuno accumula grazie a questa
privatizzazione. La proprietà privata della terra, la cui
privatizzazione ha una lunga storia, da sempre ostacola la risposta
universale ai più elementari bisogni di alloggio e di spazio sociale e
pubblico. Ma blocca anche qualsiasi tentativo di salvaguardare e di
proteggere l’interesse collettivo, in modo efficace e definitivo, dalla
voracità insaziabile dei grandi proprietari e delle imprese
immobiliari. Anche l’inquinamento dell’aria e dell’acqua si configura
come una privatizzazione, perché ci viene sottratta aria ed acqua di
qualità da chi usa e deteriora questo patrimonio comune per il proprio
vantaggio economico; basti pensare alle industrie che inquinano per
risparmiare sui depuratori o per non spendere su innovazioni che
permettano produzioni davvero pulite.

Noi diciamo che sono beni comuni (in forma di risposte
ai bisogni e in forma di qualità del vivere), ma c’è chi li vede e li
tratta come risorse da sfruttare e come merci. E questo ci impone di
affrontare anche le ragioni economiche della loro sottrazione E ci
impone anche di affrontare chi e quali imprese, , sono gli attori, i
promotori di questi investimenti e gli accaparratori di profitti e
rendite. E il ruolo della pubbliche amministrazioni in questo gioco. In
questi anni abbiamo visto nascere e crescere lotte per l’accesso alla
casa e ai servizi pubblici, contro gli sfratti e gli sgomberi, per
spazi sociali e collettivi, contro le innumerevoli speculazioni
immobiliari volte a costruire a spese di tutti per il vantaggio di
pochi, contro gli inceneritori, i rigassificatori, contro
l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, della terra, contro
l’elettrosmog, per la salvaguardia della nostra salute e della qualità
dell’ambiente in cui viviamo e di cui facciamo parte, per la qualità
del servizio e per i diritti dei lavoratori del trasporto pubblico
locale, per la proprietà comune e la gestione pubblica di tutti i
servizi: gas, elettricità, acqua, trasporto pubblico…ma anche
dell’intero territorio..

C’è più che un filo che lega la questione del diritto
alla città e all’accesso alla terra (casa, servizi sociali, spazi
pubblici e di comunicazione, spazi sociali e culturali) e le questioni
degli elementi e dei processi naturali (acqua, suolo, aria, flora e
fauna, ambiente, loro qualità e lotta agli inquinamenti, compresa la
questione dei rifiuti e delle nocività), dei servizi a rete
privatizzati o in via di privatizzazione (acqua, energia, trasporto
pubblico, rifiuti..). C’è la nostra vita a legarli e una domanda che li
vede come premesse minime tutte necessarie e irrinunciabili.

 

 
Ascolta l’intervento di Silvio del collettivo sottotetto

[ audio 01 ]

 
Ascolta l’intervento di Rossana del Coordinamento Muoversi Meglio.

[ audio 02 ]

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