LA CASA È UN DIRITTO, LA DIGNITÀ NON SI NEGOZIA


IL COLLETTIVO SOTTOTETTO DENUNCIA LA SITUAZIONE DI SABAH E DELLA SUA FAMIGLIA

 
 
Oggi, sabato 5 maggio, il collettivo sottotetto denuncia pubblicamente la situazione abitativa di Sabah e della sua famiglia, conosciuta attraverso il lavoro di sportello del collettivo.

Sabah è una signora originaria del marocco,separata dal marito. Da anni vive a Reggio Emilia, ha 3 figli di cui il più grande di 5 anni, un fratello invalido al 75 % e la madre di 60 anni. La famiglia vive in una casa privata nel comune di Cavriago, dove pagava un affitto di 520 euro, finchè, dopo aver perso il posto di lavoro e non ricevendo nessun alimento dal marito, Sabah da un anno a questa parte non riesce piu’ a pagare l’affitto, la luce e il gas.
Da anni la famiglia è iscritta alle liste per l’assegnazione di una casa popolare sia a Cavriago che a Reggio Emilia, comune in cui ora Sabah ha trovato lavoro.
Nonostante la situazione drammatica , nella graduatoria a Cavriago è solo al 13° posto, quando le case che vengono assegnate dal comune sono circa 6 all’anno.
Quest’anno Sabah si è rivolta agli assistenti sociali chiedendo la possibilita’ di accedere ad una casa popolare.

In risposta gli è stato promesso il pagamento- per ora mai effettuato- di qualche bolletta del 2006,e l’affido pomeridiano dei suoi figli, che prevede il versamento di 500 euro mensili (pubblici) alle famiglie disposte ad accudirli, oltre alla stipulazione di una polizza assicurativa. E’ assurdo che una cifra del genere, anziché versata a una famiglia estranea ai bambini, non venga usata per pagare a Sabah un affitto o le utenze per tutta la famiglia.

“Chiediamo una presa di responsabilità di questa amministrazione”- spiega Federica del Collettivo -“quando Sabah, non trovando soluzioni alternative e degne per la propria famiglia, ha provato a incontrare il sindaco per spiegare la questione, ha ricevuto come risposta un semplice "non sono obbligato di occuparmi della sua situazione"”. “Pensiamo sia una risposta vergognosa” – continua – “quella data da un sindaco e da una giunta comunale il cui compito, fino a prova contraria, dovrebbe essere quello di lavorare nell’interesse dei cittadini. Chiediamo che si impegni a trovare una soluzione dignitosa e sostenibile per la famiglia di Sabah entro il 17 di maggio, giorno in cui sarà esecutivo lo sfratto dalla casa privata in cui ora vivono. Chiediamo anche che il problema abitativo, che è ormai evidente tanto nel capoluogo quanto nei comuni della provincia, venga messo all’ordine del giorno di tutte le amministrazioni come un’emergenza che non riguarda una minoranza, ma tutte le famiglie costrette a pagare un affitto ai prezzi di mercato”.

Multimedia:
-  ascolta l’intervista a Sabah [ audio ]
-  ascolta l’intervista a Federica del Collettivo Sottotetto [ audio ]
-  Galleria fotografica

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