LA PRIMA SICUREZZA DI CUI LE DONNE HANNO BISOGNO E’ QUELLA DI UNA CASA

 

EMERGENZA ABITATIVA: SANDRA DENUNCIA LA SUA SITUAZIONE 

CONFERENZA STAMPA DEL COLLETTIVO SOTTOTETTO-SPORTELLO DEI DIRITTI PRESSO GLI ASSESSORATI ALLA CASA ED ALLE POLITICHE SOCIALI

 

Oggi
una ventina di attivisti del Collettivo Sottotetto, si sono presentati
sotto alla sede degli assessorati del Comune di Reggio Emilia per
denunciare la situazione di Sandra e di tante donne che si sono rivolte allo sportello.
Proprio le donne, soprattutto se madri senza un compagno, sono le prime a subire le conseguenze della precarizzazione selvaggia della vita , conseguenze fra cui la più drammatica è la mancanza di una casa.

Multimedia:
-  ascolta l’intervista a Sandra [ audio 01 ]
-  ascolta l’intervista a Chicca, Coll. Sottotetto [ audio 02 ]


Il Collettivo Sottotetto rende noto un altro degli
ormai numerosissimi casi di disagio sul territorio di Reggio Emilia.
Sandra ha 28 anni, è separata con due figli di 2 e 1 anno ed è
disoccupata. Il 25 giugno sarà sfrattata dall’appartamento di cui da
più di un anno non riesce a pagare l’affitto di 630 euro.
Non può
aspirare a un alloggio popolare a causa delle numerosissime domande e
dei pochi alloggi a disposizione, e dai servizi non sta ricevendo alcun
aiuto, a parte dei buoni spendibili presso la Croce Rossa.
La
storia di Sandra è esemplare di una situazione che a Reggio vivono
migliaia di famiglie : in particolare sono le donne sole ad esserne
vittime.

Per questo siamo qui oggi dall’Assessore ai diritti di cittadinanza e alle pari opportunita Gina Pedroni.
L’Assessore poche settimane fa’ ha partecipato a una cena dell’elìte
reggiana ,in cui si riduceva il problema “sicurezza delle donne” alla
pericolosità di circolare per le strade.Di fatto l’amministrazione fa
della sicurezza delle donne una bandiera e una vetrina politica,
dimenticando di garantire a centinaia di loro la forma di sicurezza più
elementare : un tetto sulla testa.

Un esempio è la politica sulle
case popolari, che oggi sono una specie in via d’estinzione. Le
amministrazioni le demoliscono e non ne costruiscono più dicendo che
costano troppo. Le liste d’attesa, anziché anticamera di un diritto,
sono per molti un calvario di anni in cui non si fa altro che mettere
pezze a un’emergenza dopo l’altra.
Tutte le famiglie che non
possono più permettersi di pagare un affitto non possono finire in
mezzo a una strada. Non sono vittime di una calamità , ma della
privazione di un diritto.
Per questo come Collettivo, insieme a
tutte le persone che in questi mesi si sono avvicinate a noi grazie al
lavoro del nostro Sportello sul Diritto alla casa, chiediamo che le
Istituzioni compiano una inversione di marcia rispetto alle politiche
abitative attuate fino ad oggi, oppure prendano atto della propria
incapacità di far fronte a questa situazione esplosiva.
D’altronde
è sempre una questione di priorità: noi, per esempio, ci “emozioniamo”
molto quando, tornando in città, ci troviamo davanti l’Arco di
Calatrava…ma sarebbe piu’ bello che tutti, una volta oltrepassato il
Casello di Reggio Emilia, avessero una casa in cui tornare.

 

Comments are closed.