TORMENTONE SICUREZZA

Negli ultimi mesi sembra che il tema della “sicurezza” sia il più trattato e sentito da giornali, telegiornali e cittadini.
 C'è l'allarme sicurezza, l'assessore alla sicurezza, la campagna sulla sicurezza, il prete per la sicurezza, le fiaccolate per la sicurezza.
 La cosa curiosa, a nostro modesto parere, è però che nessuno degli attori di questa assurda commedia del terrore abbia finora affrontato la questione analizzando i reali problemi che rendono insicuro il cittadino. Non ci sentiamo sicuri, è vero.
 Non siamo sicuri di poter trovare e mantenere un lavoro, non siamo sicuri di poter avere ferie, malattia, infortunio, non siamo sicuri di poterci permettere un affitto stratosferico o un mutuo da strozzini, di poter mandare i nostri figli all'università, di poterci pagare le cure di cui potremmo aver bisogno.
 Non siamo sicuri di arrivare alla fine del mese da precari quali siamo e siamo talmente impegnati a guardarci le spalle dal fantomatico scippatore o stupratore ( in questo caso sarebbe meglio guardarsi in casa visto che il 90% delle violenze avvengono in famiglia…) e a sorridere alle migliaia di telecamere che ci circondano per rendersi conto di non essere più padroni delle nostre vite.
Perdipiù, con uno spiccato gusto del grottesco, non troviamo niente di meglio da fare che prendercela con chi è precario e sfruttato più di noi, al secolo i cosiddetti extracomunitari (non statunitensi o svizzeri) e i clandestini (quelli che perdono lo status di esseri umani insieme ai documenti).
Sembra che difendere o conquistare i nostri diritti, quelli che ci spettano in quanto appartenenti alla razza umana, non sia importante. Sembra che conti solo trovare un nemico, chiaramente più debole da buoni vigliacchi, che casualmente corrisponde con quello che chi ci comanda individua per noi come tale, nella sua logica di guerra.
 Ci dicono di lavorare senza garanzie e lo facciamo, ci dicono di pagare affitti impossibili e lo facciamo, ci dicono di avere paura e lo facciamo, ci dicono di odiare e lo facciamo.
Coerenti, questo sì, ma con l'ignoranza e la stupidità.


 

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VOGLIO ANDARE A CASA MA LA CASA DOV’È???

settembre 2006

Viviamo una vita che non può essere definita tale, subiamo sulla nostra pelle giorno dopo giorno ciò che dall’alto ci viene imposto, oggi siamo solo merce, o meglio, vorrebbero che ci arrendessimo ad esserlo.

La precarietà si è impossessata delle nostre vite, la precarietà totale ci e stata imposta, partendo dal lavoro(pacchetto Treu, legge 30) fino al lento e inesorabile smantellamento dello stato sociale( casa, istruzione, salute). Oggi non abbiamo più diritti, ma solo doveri, doveri ai quali dobbiamo sottostare per cercare di restare a galla in un mondo dove la dignità è passata in secondo piano rispetto alla produzione e al profitto, dobbiamo produrre alle loro condizioni, dobbiamo vivere secondo le esigenze del mercato, dobbiamo essere sempre pronti a dire di si, non dobbiamo ribellarci, non dobbiamo aiutarci, non ci vogliono umani, ma macchine……

Ma ciò che dall’alto viene imposto, dal basso si può combattere.

E’ dal basso che partiamo per cercare di dare una risposta a tutto ciò, e cominciamo da un diritto fondamentale e inalienabile per la vita di un essere umano. Per ricominciare a respirare partiamo dalla casa, dal diritto alla casa,dall'esigenza di una casa come strumento necessario per poter impostare una vita degna di essere definita tale, fulcro costante sul quale poggiare i nostri desideri e trasformarli in realtà, diritto inalienabile sul quale saldare le basi del futuro. Continue reading

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MERCOLEDÌ 24 MAGGIO 2006


...devo avere una casa per andare in giro per il mondo…

Partiamo dalla casa per iniziare un cammino

di ribellione, lotta, rivendicazione/riappropriazione

di diritti che ultimamente ci vengono sempre piu' negati. Partiamo dalla casa perche' senza un tetto in testa e' difficile seguire la propria strada.


Rivendichiamo il diritto di una casa per tutti,

soprattutto per quei giovani che vogliono

la possibilita' di autogestire la propria vita

anche prima di aver sacrificato anni per arrivare a possedere una casa, considerato realisticamente

quanto costa un affitto oggi e quale possa essere

il reddito di uno giovane lavoratore precario

che non ha diritti e garanzie, ma solo doveri,

in una citta' scandalosamente ricca di stabili case

e uffici vuoti sempre e solo destinati a profitto e speculazioni.